sabato 27 maggio 2006

Metasensi

Alcune cose si possono capire solo vivendole.

Si viaggia chissà dove per rincorrere una passione che spinge a compiere gesta produttrici di esperienze anonime per la moltitudine sociale, ma dannatamente cariche di NOME per chi le porta a termine.
Spesso non si sa cosa ci si aspetta, come andrà a finire, se si arriverà, se si tornerà con qualcosa o a mani vuote.
Spesso non si sa se si tornerà.

All'Irish Pub si parla di passioni, di gente, di dolori, di gioie, di momenti, di tutto e di nulla. Si ammazza il tempo nell'attesa di mettersi all'opera. Il conto da pagare è salato e se la Provvidenza mista alla Fortuna e all'Astuzia saranno favorevoli dei NOMI verranno alla luce...questa notte.

E' ora, anche se è presto. L'attesa è stata lunga e l'adrenalina comincia a fare effetto.
Lo stomaco diventa leggero e le fastidiose farfalline ci svolazzano dentro liberamente, portando un sottile formicolio alle pareti dell'organo digestivo.
I muscoli si scaldano e le mani cominciano, poco a poco, a sudare.
La mente si sforza restando ferma ma vigile. I sensi rimangono 5 ma si elevano alla seconda...
La vista si espande; viaggia su due piani: personale e spaziale. Uno serve per lavorare, l'altro per poterlo raccontare...
L'udito è ipersensibile e capta ogni cosa.
Il tatto è un tutt'uno con lo strumento che farà partorire la creatura.
Gusto e olfatto si drogano di veleni straconosciuti che penetrano nel corpo adrenalinico scontrandosi selvaggiamente con la parte sinistra del cervello e mescolandosi pacificamente con la destra.

Tutto è amplificato. Tutto è contro di te. Sei da solo e nessuno ti è amico in quel momento...neanche i tuoi amici! Se credi in questo sei spacciato!!
Nulla deve sfuggire al controllo.
Tutto deve essere fatto al massimo delle capcità ma senza perdere la ragione, le percezione dello spazio e del tempo.
Sangue freddo e riflessi scompaiono come infami lasciandoti in preda all'istinto di sopravvivenza presente in tutti gli esseri viventi...non contare su di loro se non ne sei padrone.
E' l'istinto l'unica vera arma che ti resta...ma attenzione a non abusarne perché quello che potrebbe salvarti potrebbe anche farti abortire. Il lavoro va terminato ad ogni costo. E' per questo che si è giunti fin qua!

Ok. L'avventura è finita.
La stanchezza si fionda pesante sulle membra esauste come un carico di ghisa sulle spalle, sugli occhi, sulle orecchie. La bocca è acidula e impastata, la gola secca. La saliva poca e amara. Il petto duole e i veleni respirati fanno festa tra gli alveoli.

Un nuovo NOME è nato e tutto questo lo sai solo tu.


Frase del giorno: "Maya era la vita di Dasa, la sua giovinezza, la sua dolce felicità, la sua amara sventura, maya era la bella Pravati, maya era l'amore e il piacere, maya era tutta la vita. La vita di Dasa e di tutti, secondo il vecchio yoghin, era maya, qualcosa come una fanciullaggine, uno spettacolo, un teatro, una fantasia, un nulla rivestito di colori, una bolla di sapone, una cosa che poteva sucitare l'ilarità e ad un tempo il disprezzo, ma in nessun caso si poteva prendere sul serio." Herman Hesse
In stereo: Chali 2 Na - Comin Thru

2 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti, dopo che me lo hai detto, si capisce abbastanza!!;)

Frequenze Medie ha detto...

Basta non far caso alla parola Irish Pub vero??
AHAHAHAHA...