Chiude il Blog di Luttazzi
ROMA - Daniele Luttazzi chiude il suo blog. L'attore-autore satirico, che da ieri è in scena con l'anteprima della sua nuova tournée dal titolo "Come uccidere causando inutili sofferenze", non lo fa per crisi di contatti, anzi. Il suo diario online vanta centomila visite a settimana.
E allora perché?
"La forma blog tende a creare un fenomeno massa più leader - dice con il consueto ritmo travolgente di parole -, tende a dare potere a chi gestisce la vicenda e a condizionare i contenuti e il modo in cui questi vengono ricevuti. E siccome la satira è contro il potere, si uccide la satira dandole potere. Nel momento in cui il blog fa questo, indipendentemente dalla tua volontà, a quel punto è opportuno chiudere il blog. Io dico sempre: la vita preme, quindi è opportuno chiudere e uscire. Se la tv è un narcotico, il blog può essere un ipnotico potentissimo, siamo rinchiusi nelle nostre casette e non facciamo nulla. Conviene spegnere e uscire e incidere nel reale. E' molto meglio".
In queste affermazioni c'è anche una punta di polemica nei confronti di Beppe Grillo e del suo blog?
"E' una cosa che mi chiedono sempre i giornalisti perché cercano gli scontri tra persone ed è una cosa che io non sopporto - sottolinea Luttazzi -. Io me ne sono accorto per me e su di me che il potere del blog diventava una lusinga. E questo non va bene. D'altra parte Beppe intervistato da un sito web sulla mia vicenda ha detto 'magari il suo blog non funziona'. In realtà funziona benissimo. Ma questa è la logica del numero che io ho notato, contro la quale mi batto. Il blog andava benissimo, ci vuole una certa forza per chiudere una cosa del genere. Inoltre il mio podcast è in testa alla classifica dei podcast in Italia, è il più scaricato e quello c'è ancora. Così come ho conservato la chat, attorno alla quale si è creata una piccola comunità. E' proprio la forma del blog con i suoi commenti che creava una situazione un po' strana".
Ma sviluppando questo discorso viene da pensare che se dovesse tornare in tv e il suo programma avesse successo, lei dovrebbe interromperlo.
"No, non è una logica che non si può trasferire. E' il tipo di mezzo a condizionare la cosa. La tv non tende a creare masse più leader, è la radio che riesce a farlo, così come il blog. Se ci fosse stata la televisione alla sua epoca, Hitler non avrebbe avuto speranza. Nel mio caso, poi, farei satira in televisione e si sono visti gli effetti che può avere un programma satirico libero come Satyricon".
Ma allora tutta la polemica su Berlusconi e il controllo della tv?
"Io sono stato il primo nel 2001 a dire, proprio su Repubblica, che non bisognava fermarlo, ma lasciarlo saturare di sé tutto il mezzo ed è quello che lui sta facendo adesso per disperazione - ride -. La gente lo vomiterà alla fine".
Poiché non la leggeremo sul suo blog, ci dà una sua lettura sui fatti di bancopoli?
"Ne parlo col mio monologo che debutta a Bologna il 27 gennaio, in un pezzo tutto dedicato alla questione, Unipol compresa. Io sono stato, credo, il primo comico in Italia a parlare della vicenda alla Festa dell'Unità a Milano il primo settembre. Erano appena uscite alcune delle prime intercettazioni. Dissi che il caso Unipol, la figura di Consorte è emersa dopo, era una vicenda non morale ma gastrica: Unipol voleva papparsi Bnl che è quattro volte più grande. Cioè il topolino voleva mangiarsi l'elefante: 'Ma ci rendiamo conto - dissi - quanto verrà a costarci solo di Alka seltzer? Per non parlare del rutto'. Ecco adesso il rutto è arrivato".
Mi consenta anche un altro salto.
"Ha detto mi consenta. C'è un virus?"
E' nell'aria e ogni tanto coglie qualcuno. Torniamo alla domanda. Prima della vicenda Unipol molti davano vincente alle prossime elezioni il centrosinistra, con conseguente ritorno in tv di Biagi-Luttazzi-Santoro. Ora il suo rientro a che punto è?
"Il mio ritorno in tv non è legato alle vicende del centro sinistra, l'unico aggancio con la Rai all'epoca fu Carlo Freccero (ex direttore di Rai due, n. d. r.) a cui sottoposi le prime dieci puntate di Satyricon e mi disse 'Facciamolo'. Io non ho padrini politici. Mi limito a constatare che alla precisa domanda di Mentana a Petruccioli 'Quando tornerà Luttazzi in televisione?', il presidente della Rai ha risposto: 'Per ora il problema non si pone'. Ecco a me piace pensare che il ritorno del centrosinistra al governo possa portare maggiore libertà in televisione. Col governo Prodi o D'Alema facevo tranquillamente battute molto feroci su di loro come le feci nel 2001 su Rutelli, ed erano molto più dure di quelle su Berlusconi e potevo tranquillamente andare in onda. Nessuno si è mai sognato di dire: questo non mi piace cacciatelo. Quello di Berlusconi in questo momento è puro maccartismo e io voglio uscire dal maccartismo se possibile".
E una battuta anti-maccartismo, per concludere, quale potrebbe essere?
"Come dicevano i Rolling Stones, il tempo è dalla mia parte! Bisogna avere pazienza. "
Fonte: Repubblica.it
Frase del giorno: "E' Amore"
In stereo: Mos Def, Nate Dogg Pharoe Monch - Oh No
E allora perché?
"La forma blog tende a creare un fenomeno massa più leader - dice con il consueto ritmo travolgente di parole -, tende a dare potere a chi gestisce la vicenda e a condizionare i contenuti e il modo in cui questi vengono ricevuti. E siccome la satira è contro il potere, si uccide la satira dandole potere. Nel momento in cui il blog fa questo, indipendentemente dalla tua volontà, a quel punto è opportuno chiudere il blog. Io dico sempre: la vita preme, quindi è opportuno chiudere e uscire. Se la tv è un narcotico, il blog può essere un ipnotico potentissimo, siamo rinchiusi nelle nostre casette e non facciamo nulla. Conviene spegnere e uscire e incidere nel reale. E' molto meglio".
In queste affermazioni c'è anche una punta di polemica nei confronti di Beppe Grillo e del suo blog?
"E' una cosa che mi chiedono sempre i giornalisti perché cercano gli scontri tra persone ed è una cosa che io non sopporto - sottolinea Luttazzi -. Io me ne sono accorto per me e su di me che il potere del blog diventava una lusinga. E questo non va bene. D'altra parte Beppe intervistato da un sito web sulla mia vicenda ha detto 'magari il suo blog non funziona'. In realtà funziona benissimo. Ma questa è la logica del numero che io ho notato, contro la quale mi batto. Il blog andava benissimo, ci vuole una certa forza per chiudere una cosa del genere. Inoltre il mio podcast è in testa alla classifica dei podcast in Italia, è il più scaricato e quello c'è ancora. Così come ho conservato la chat, attorno alla quale si è creata una piccola comunità. E' proprio la forma del blog con i suoi commenti che creava una situazione un po' strana".
Ma sviluppando questo discorso viene da pensare che se dovesse tornare in tv e il suo programma avesse successo, lei dovrebbe interromperlo.
"No, non è una logica che non si può trasferire. E' il tipo di mezzo a condizionare la cosa. La tv non tende a creare masse più leader, è la radio che riesce a farlo, così come il blog. Se ci fosse stata la televisione alla sua epoca, Hitler non avrebbe avuto speranza. Nel mio caso, poi, farei satira in televisione e si sono visti gli effetti che può avere un programma satirico libero come Satyricon".
Ma allora tutta la polemica su Berlusconi e il controllo della tv?
"Io sono stato il primo nel 2001 a dire, proprio su Repubblica, che non bisognava fermarlo, ma lasciarlo saturare di sé tutto il mezzo ed è quello che lui sta facendo adesso per disperazione - ride -. La gente lo vomiterà alla fine".
Poiché non la leggeremo sul suo blog, ci dà una sua lettura sui fatti di bancopoli?
"Ne parlo col mio monologo che debutta a Bologna il 27 gennaio, in un pezzo tutto dedicato alla questione, Unipol compresa. Io sono stato, credo, il primo comico in Italia a parlare della vicenda alla Festa dell'Unità a Milano il primo settembre. Erano appena uscite alcune delle prime intercettazioni. Dissi che il caso Unipol, la figura di Consorte è emersa dopo, era una vicenda non morale ma gastrica: Unipol voleva papparsi Bnl che è quattro volte più grande. Cioè il topolino voleva mangiarsi l'elefante: 'Ma ci rendiamo conto - dissi - quanto verrà a costarci solo di Alka seltzer? Per non parlare del rutto'. Ecco adesso il rutto è arrivato".
Mi consenta anche un altro salto.
"Ha detto mi consenta. C'è un virus?"
E' nell'aria e ogni tanto coglie qualcuno. Torniamo alla domanda. Prima della vicenda Unipol molti davano vincente alle prossime elezioni il centrosinistra, con conseguente ritorno in tv di Biagi-Luttazzi-Santoro. Ora il suo rientro a che punto è?
"Il mio ritorno in tv non è legato alle vicende del centro sinistra, l'unico aggancio con la Rai all'epoca fu Carlo Freccero (ex direttore di Rai due, n. d. r.) a cui sottoposi le prime dieci puntate di Satyricon e mi disse 'Facciamolo'. Io non ho padrini politici. Mi limito a constatare che alla precisa domanda di Mentana a Petruccioli 'Quando tornerà Luttazzi in televisione?', il presidente della Rai ha risposto: 'Per ora il problema non si pone'. Ecco a me piace pensare che il ritorno del centrosinistra al governo possa portare maggiore libertà in televisione. Col governo Prodi o D'Alema facevo tranquillamente battute molto feroci su di loro come le feci nel 2001 su Rutelli, ed erano molto più dure di quelle su Berlusconi e potevo tranquillamente andare in onda. Nessuno si è mai sognato di dire: questo non mi piace cacciatelo. Quello di Berlusconi in questo momento è puro maccartismo e io voglio uscire dal maccartismo se possibile".
E una battuta anti-maccartismo, per concludere, quale potrebbe essere?
"Come dicevano i Rolling Stones, il tempo è dalla mia parte! Bisogna avere pazienza. "
Fonte: Repubblica.it
Frase del giorno: "E' Amore"
In stereo: Mos Def, Nate Dogg Pharoe Monch - Oh No
7 commenti:
Quando un mese fa ho aperto travirgolette.com il mio scopo principale era scrivere, tanto, ogni volta che ne avevo voglia. Esercitarmi con le parole, dedicarmi a un esercizio che amo sin da quando ero bambina e che mi ha fatto guadagnare un posto speciale nel cuore di mia nonna.
Facevo appena le elementari e lei mi implorava di lasciarle in prestito i miei quaderni d’italiano, perché doveva leggere i temi che componevo alle sue amiche e darsi le aree, far vedere a tutti che nipote in gamba aveva. Mi diceva “Come scrivi bene Frenzi!” “Sei la più brava di tutte!”. E io lì a crogiolarmi nel suo mare di lusinghe. Quasi quasi mi aveva convinta, con tutti quei complimenti.
Subito dopo la passione per la scrittura, l’altra motivazione che mi ha indotto a creare un blog, è stata la possibilità di interagire con altre persone, scambiare punti di vista, confrontarsi sulle tematiche più disparate.
La speranza intima di ogni blogger è quella di generare un pubblico fedele e affezionato, che partecipi con interesse, che lasci commenti, lanci spunti, offra nuovi stimoli di conversazione.
Ogni nuovo contatto, ogni opinione postata sul mio sito, è motivo per me di soddisfazione e compiacimento. Magari avessi 100-1.000-10.000 commenti ogni giorno! Magari ricevessi risposte numerose a ogni articolo proposto! Sarei felice come una Pasqua, nessun dubbio su questo.
Invece Daniele Luttazzi ha deciso di chiudere il suo blog perché “più di centomila contatti al giorno” sono troppi. Tanti commenti = tanto potere da parte di chi gestisce i contenuti. E continuando con l’equazione:
tanto potere = pericolosa possibilità di condizionamento degli utenti.
Secondo Luttazzi “il blog può essere un ipnotico potentissimo”, può creare leadership e proseliti.
A me piacerebbe che le mie idee fossero condivise. Sguazzerei in un brodo di giuggiole se le mie convinzioni si diffondessero a macchia d’olio e trovassero accesi sostenitori. Mai metterei un freno alla circolazione dei pensieri in cui credo.
(E vi assicuro che no ho la benché minima intenzione di entrare in politica…).
D’altronde se ho aperto un blog, è perché desidero che chiunque abbia accesso alle mie opinioni. Altrimenti avrei scritto un diario segreto.
Tu, Luttazzi, non ci avevi forse pensato? Non avevi previsto che qualcuno ti avrebbe risposto? Eppure i fan non ti mancano. Non immaginavi che le tue parole “politically scorrect” avrebbero alzato un polverone prima o poi?
Se le mie avessero un tale effetto sarei ben contenta.
Cara Francesca,
con tutto il rispetto penso che il tuo commento viva di un'ingenua e innocente leggerezza.
Luttazzi ha volutamente chiuso il suo blog per i motivi citati anche da te, ovvero, blog satirico (e io aggiungerei strapopolare) = potere; se la satira va contro il potere perchè continuare a "bloggare"? Sarebbe un controsenso.
In questo caso il termine potere va inteso come "condizione legata al popolo". Luttazzi infatti è per il popolo e per la sua voce, ma se facendo satira "va contro il popolo" che senso avrebbe continuare? Un esempio chiarissimo: Berlusconi ha infinito potere ma secondo te, con tutto il potere che ha, fa gli interessi del popolo o i suoi?? Ovviamente, come tu saprai, la risposta è la seconda, ma nel caso di Luttazzi è diverso. Lui non sceglie la via più comoda cioè quella di plasmare tanti fans a sua immagine e somiglianza, inneggiando come un falso Zapatista alla libertà di opinione, di pensiero e di informazione senza poi fare nulla.
No. Lui preferisce: "spegnere e uscire e incidere nel reale."
Credo che Luttazzi avesse previsto che ci sarebbero stati commenti e che avesse alzato un polverone ma penso che abbia anche previsto che dal momento in cui la cosa non fosse stata più coerente avrebbe smesso, come è successo. Non ci vedo nulla di male, anzi, penso gli faccia onore, in quanto non da tutti (vedi ad esempio Grillo), il fatto di portare avanti un discorso chiaro, coraggioso ed estremamente coerente e pragmatico.
In quanto alle visite e ai commenti, penso che a tutti (Luttazzi compreso)faccia piacere riceverne, ma il fatto di ricevere commenti e visite non dovrebbe essere una causa ma un effetto o come dici tu, Francesca, una speranza. Se però l'effetto ottenuto dai commenti non è quello voluto, come nel caso di Luttazzi, allora chiudere mi sembra più che giusto non trovi?
Inoltre credo sia di fondamentale importanza aver ben presente qual'è lo scopo del blog. Il tuo, correggimi se sbaglio, è una sorta di diario/quaderno personale in cui scrivere pensieri, interagire con altre persone, scambiare punti di vista, confrontarsi sulle tematiche più disparate. Alla luce di ciò mi sembra giustificata la tua "sete di commenti" altrimenti sembra di parlare al vento. Luttazzi non ha avuto "problemi di share" ma come ho già detto questo non era il suo scopo e i fatti lo dimostrano.
Cordialmente
Piero83
a me se chiude non mi frega più di tanto onestamente, anche perchè lui mi sta pure un pò antipatico!il suo blog l'avrò visto (e non letto) qualche volta e tra i 3 "cacciati" dalla rai, credo che lui fosse quello più accreditato, anche perchè il programma non era un gran chè o almeno a me non piaceva più di tanto! poi ovviamente è stato sacrificato sull'altare della patria di dio silvio ed allora ha avuto tutta questa pubblicità! se viene anche un pò nella mia campagna, lo pago bene anch'io! ^__^
Però è da riconoscere la sua coerenza...pure Grillo abbaia al Malgoverno intanto però il suo blog continua a fare proseliti ed entrate da capogiro, ma concretamente che ci fa?
Saluti Fastì
si certamente!
coerente è coerente, ma a me non piace la sua satira! Dico solo che il solo fatto di averlo paragonato ad un pilastro del giornalismo quale è Enzo Biagi e ad un altro ottimo (secondo me) giornalista quale è Michele Santoro mi da quasi fastidio! per il resto anche Grillo (come ben sai) è stato bastonato dallo TV, ma tanto tempo prima che arrivasse il nano in auge! saluti a te ^__^
Tutto vero ciò che dici. Cmq io non l'ho paragonato agli altri due, ho semplicemente ribadito e apprezzato il suo gesto. Ma immagino non ti riferissi a me...;)
Hola
no no...ovviamente
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