domenica 5 novembre 2006

M'ama non M'ama

Cosa significa innamorarsi di una città?

E' una sensazione che non ho ancora ben chiara. Spesso sento dire e/o vedo scritto, amo "nome città", odio "nome città"...ma concretamente cosa vuol dire tutto ciò?? Io amo le persone, o meglio voglio a loro del bene ma non sono sicuro di potermi permettere di dire o scrivere "Amo Pesaro".
Come si fa ad amare una città?? Non sono convinto del fatto che sia sufficiente pagare il biglietto dell'autobus, fare la raccolta differenziata, non scrivere sui muri, parcheggiare negli appositi spazi...Questo è semplice senso civico. Siete sicuri che quello che definite amore non è altro che "sentimento morale"?
E' davvero possibile poi che questo sentimento sia provato per dei luoghi?? Secondo il mio punto di vista, quello che molti credono sia "Amore" è in realtà una specie di affetto, una sorta di attaccamento spontaneo, un tipo di gelosia inconscia scaturito da molteplici circostanze: Nascerci, Crescerci, Viverci, ecc. Ecco, Vivere una città lo concepisco, ma amarla, ancora, proprio no. Avrebbe più senso dire o scrivere "Vivo Pesaro" perché dire "Amo Pesaro" significherebbe, come minimo, (ma aspetto una smentita) amare luoghi (palazzi, parchi, ...) e persone (pesaresi a Pesaro, non pesaresi a Pesaro, pesaresi fuori Pesaro, ...). Amare solo una delle due parti mi sembra impossibile, poiché, verrebbe a cadere la valenza del termine "Città". Una città senza luoghi non è una città, idem una città senza persone.

Fermo restando quanto appena detto resta inspiegabile il concetto di "Amore". Nessuno o quasi è in grado di spiegare questa parola, nessuno o quasi è in grado di metterla in pratica verso le persone, figuriamoci applicarla ad un luogo.
In un luogo posso stare bene e/o male a seconda degli eventi e delle circostanze. Questo alternarsi di sensazioni (stare bene o stare male) è sì riconducibile al luogo ma non significa che io ami quel luogo.
Forse amare una città significa accettarla nel bene e nel male, lottare, sacrificarsi, essere disponibili, rischiare, condividere, e torno a dire Vivere, ma anche morire (si muore per amore giusto??) per la sua gente, i suoi spazi, i suoi luoghi.
Forse chi è disposto a fare tutto questo può anche avere il privilegio di dirlo o scriverlo, altrimenti farebbe bene a starsene zitto.

Forse amare una città significa avere e concedere libertà. Per quanto sia scontata, la libertà è tutt’oggi una condizione altamente a rischio e oserei dire miracolosa. Se è vero che la libertà di un individuo finisce dove comincia quella dell’altro è altrettanto vero che l’essere “liberi” assume un significato vitale. Non si vive se non si è liberi. Si sopravvive.
Negli anni passati Pesaro è stata toccata da segni che recitavano “LASCIA VIVERE”. Non ho mai saputo chi volesse dire cosa, ma oggi leggo e trovo molto più cariche di significato quelle parole, di tanti scritti, scritte, slogan e propagande varie in giro per la città, i blogs, i forum, …

La Vita è il segreto di tutto. Le cose si amano se vivono, se trasmettono energia, emozioni, sensazioni. Amare dunque una città può voler dire entrare in sintonia e in sinergia con essa, immergersi nei suoi problemi, nelle sue opere, nelle sue gioie e nei suoi dolori e agire concretamente per portarla più in alto possibile. Fare di tutto perché il peggio si trasformi in meglio, il negativo in positivo, il regresso in progresso, …

Forse amare la città è tutto questo o forse è tutt’altro. Sta di fatto che ho scritto tanti forse, forse tanti quanti gli “Amo Pesaro” che sento e leggo. Orsù dunque Viviamo Pesaro ma non riduciamoci a boccheggiare come pesci d’allevamento per...nulla.


Frase del giorno: “E’ rosso. No veramente è grosso.”
In stereo: Nas – Silent Murder

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Roberta De Monticelli, L'ordine del cuore, Garzanti.

P.S.: era "fai vivere".

Frequenze Medie ha detto...

Molto interessante il link. Grazie.

P.S.:Eppure mi è sembrato di aver letto anche qualche "lascia vivere"...devo aver letto male.