Pablo
Sabato pomeriggio. Ore 14.30. SS Adriatica direzione Sud.
All'altezza di Fano (città della Fortuna e del Carnevale), io a il mio amico Giovanni notiamo un uomo.
Sta camminando sul ciglio della strada nel senso opposto al nostro e guarda con aria persa ma presente l'asfalto, fumandosi una sigaretta. L'uomo è mal vestito. E' una ia di mezzo tra un senzatetto, un hippye e un vagabondo. E così è.
Io e Giovanni non diamo affatto peso alla cosa, il mondo è pieno zeppo di questa gente, così continuiamo per la nostra strada, presi a portare a termine le nostre faccende.
Dopo circa un'ora siamo sulla strada del ritorno, direzione nord, verso Pesaro (città di Rossini, Pasqualon e Perticari, delle 5M, ecc. ma nonostante questo sconosciuta a tutti...). Il silenzio dell'auto è piacevolmente rotto dalle rime di Evidence ed Irescence quando ad un tratto lo rivediamo.
Era lui. Proprio lui. Stava ancora camminando sul ciglio della strada solo che nel frattempo si era spostato di non pochi chilometri, cosicchè faccio a Giovanni: "Dai diamogli un passaggio". Lui "Si perchè no".
Accosto. Giù il finestrino.
Il tipo (a cui non ho chiesto il nome), sembra non essersi neanche accorto di noi. Lo chiamo dicendogli "Noi andiamo a Pesaro. vuoi un passaggio fin là???" Il tipo, con tutta la tranquillità del mondo e tutta l'umiltà di questa Terra mi fa: "No grazie, vado a piedi!"
Aveva un accento latino, infatti era spagnolo. Ci disse che stava andando a Pesaro, poi a Rimini, poi, tempo permettendo sarebbe andato a Venezia oppure a Bologna citando poi Torino e magari anche Padova...con la sola forza delle sue gambe (e del meteo).
Nonostante la barba incolta, la pelle segnata dal sole e dal tempo, le vesti sporche e vecchie, sembrava l'uomo più felice del mondo.
Il suo sguardo parlava di Vita e di Esperienze vissute davvero.
I suoi occhi profondi (di)mostravano le infinite vicissitudini intraprese.
La sua voce lasciava trasparire un animo buono, quasi infantile.
Nonostante abbia girato ovunque, sembrava che dovesse ancora scoprire, ancora vedere, ancora conoscere, come un bambino appena venuto al mondo.
Io e Giovanni rimaniamo perplessi e stupiti allo stesso tempo. Lo salutiamo augurandogli Buona Fortuna.
Chissà ora dove sarà arrivato, quel tipo. Ho deciso che lo chiamerò Pablo, quel tipo. Spero arrivi lontano, Pablo.
Questa storia è avvenuta esattamente 3 giorni fa. Ne ho tratto un profondo insegnamento...spero sia così anche per tutti voi.
Grazie Pablo.
Frase del giorno: "Impariamo più dai fallimenti che dai successi. I fallimenti ci insegnano la saggezza e l'umiltà, due tesori che vale ben la pena ottenere."
In stereo: Fat Joe - Still Real
All'altezza di Fano (città della Fortuna e del Carnevale), io a il mio amico Giovanni notiamo un uomo.
Sta camminando sul ciglio della strada nel senso opposto al nostro e guarda con aria persa ma presente l'asfalto, fumandosi una sigaretta. L'uomo è mal vestito. E' una ia di mezzo tra un senzatetto, un hippye e un vagabondo. E così è.
Io e Giovanni non diamo affatto peso alla cosa, il mondo è pieno zeppo di questa gente, così continuiamo per la nostra strada, presi a portare a termine le nostre faccende.
Dopo circa un'ora siamo sulla strada del ritorno, direzione nord, verso Pesaro (città di Rossini, Pasqualon e Perticari, delle 5M, ecc. ma nonostante questo sconosciuta a tutti...). Il silenzio dell'auto è piacevolmente rotto dalle rime di Evidence ed Irescence quando ad un tratto lo rivediamo.
Era lui. Proprio lui. Stava ancora camminando sul ciglio della strada solo che nel frattempo si era spostato di non pochi chilometri, cosicchè faccio a Giovanni: "Dai diamogli un passaggio". Lui "Si perchè no".
Accosto. Giù il finestrino.
Il tipo (a cui non ho chiesto il nome), sembra non essersi neanche accorto di noi. Lo chiamo dicendogli "Noi andiamo a Pesaro. vuoi un passaggio fin là???" Il tipo, con tutta la tranquillità del mondo e tutta l'umiltà di questa Terra mi fa: "No grazie, vado a piedi!"
Aveva un accento latino, infatti era spagnolo. Ci disse che stava andando a Pesaro, poi a Rimini, poi, tempo permettendo sarebbe andato a Venezia oppure a Bologna citando poi Torino e magari anche Padova...con la sola forza delle sue gambe (e del meteo).
Nonostante la barba incolta, la pelle segnata dal sole e dal tempo, le vesti sporche e vecchie, sembrava l'uomo più felice del mondo.
Il suo sguardo parlava di Vita e di Esperienze vissute davvero.
I suoi occhi profondi (di)mostravano le infinite vicissitudini intraprese.
La sua voce lasciava trasparire un animo buono, quasi infantile.
Nonostante abbia girato ovunque, sembrava che dovesse ancora scoprire, ancora vedere, ancora conoscere, come un bambino appena venuto al mondo.
Io e Giovanni rimaniamo perplessi e stupiti allo stesso tempo. Lo salutiamo augurandogli Buona Fortuna.
Chissà ora dove sarà arrivato, quel tipo. Ho deciso che lo chiamerò Pablo, quel tipo. Spero arrivi lontano, Pablo.
Questa storia è avvenuta esattamente 3 giorni fa. Ne ho tratto un profondo insegnamento...spero sia così anche per tutti voi.
Grazie Pablo.
Frase del giorno: "Impariamo più dai fallimenti che dai successi. I fallimenti ci insegnano la saggezza e l'umiltà, due tesori che vale ben la pena ottenere."
In stereo: Fat Joe - Still Real
5 commenti:
Cosa significa che la mail non ti si apre????????
tranquilla era riferito alla mail con l'allegato in power point...:]
fratello sono tornato!
un "one love" a tutti!
Era ora SOSSU!!!!!!!!!!!!!!!
prova
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