Riporto l'articolo preso da arcoiris.tv evidenziando una parte a cui, se ancora non lo aveste capito, tengo molto.
Il tema trattato è "l'attacco terroristico" dell'11/9/2001 ma quello che mi preme ribadire è la preoccupante scarsa oggettività presente nei fatti esposti dai media nei giorni a seguire (salvo rare eccezioni).
"11 Settembre. Quattro anni dopo" è il primo filmato italiano sull'11 Settembre. Anche se non è ancora nella sua versione definitiva (che sarà approntata per fine anno), è già un documento completo (32 min.), in grado di fornire un valido appoggio a chi critica la versione ufficiale dei fatti di quel giorno.
Tutti comprendiamo l'importanza che ha la corretta attribuzione delle responsabilità di quegli attentati, poichè ad essi sono state fatte conseguire guerre che sono costate - e stanno costando - centinaia di migliaia di vite, in diverse parti del mondo.
Avere la certezza di essere circondati da un "terrorismo islamico" incalzante, a questo punto sarebbe quasi una consolazione, per chi si sente corresponsabile - come cittadino che esprime il suo volere attraverso i suoi rappresentanti in parlamento - di quelle guerre e di quelle morti.
Altresì, avere il sospetto che quel terrorismo non sia altro che una creazione dell'occidente stesso, per giustificare quelle guerre (di cui pare avesse, casualmente, un estremo bisogno), rende i sonni leggermente meno sereni.
Purtroppo i dati oggettivi, da chiunque riscontrabili, sembrano indicare la seconda ipotesi come la più probabile, e diventa quindi dovere di ciascuno richiedere a gran voce che la verità ufficiale venga perlomeno passata al vaglio della pubblica opinione.
Questo compito starebbe primariamente ai giornalisti, di stampa e TV, che si sono invece prestati fin troppo docilmente a propagare la versione ufficiale, senza minimamente sottoporla ad un giudizio critico. Nessuno finge di ignorare come tutti i media mainstream siano strettamente controllati, ma questo non toglie che un giornalista abbia l'obbligo morale di non sottoscrivere una notizia che egli non sappia certa, nè tantomeno una notizia che egli sappia probabilmente non vera. Ed a sua volta il giornalista ha l'obbligo di informarsi a fondo, in proprio, ed indipendentemente da quello che gli "racconta" il suo direttore. La pagnotta non è, a nostro avviso, una giustificazione sufficiente di fronte all'enorme responsabilità che questo tipo di scelte comporta, è c'è comunque sempre il condizionale, arma preziosa a disposizione di chi riferisce per conto terzi, che sembra invece del tutto scomparso dalle pagine dei nostri quotidiani.
Se a questo di aggiunge la prematura scomparsa del congiuntivo, bisogna rinoscere che con il solo indicativo è ben difficile non produrre una dittatura dell'informazione.
Di fronte a questa colossale debàcle, storica, umana e professionale, a noi normali cittadini non resta che cercare di utilizzare al meglio la rete, per fare quello che non starebbe certo a noi fare. Ricercare, raccogliere, presentare e diffondere quei dati oggettivi che impongono, come minimo, un forte ripensamento su tutto che ci è stato raccontato finora sull'11 Settembre.
É in questa luce che va interpretato il filmato che presentiamo. Siamo perfettamente coscienti che si tratti di una goccia nell'oceano, ma chi ne ha due da gettare alzi la mano.
Massimo Mazzucco
Niklas Luhmann, uno dei padri della sociologia dice che i media dell'informazione non dicono nè la verità, nè la non verità; semplicemente si limitano a dare informazione.
Ora, aggiungo io, se per informazione intendiamo l'esposizione/comunicazione oggettiva e veritiera di atti o fatti realmente accaduti, attraverso ogni genere di mezzo trasmissivo allora qualcosa non sta funzionando, SE invece intendiamo l'esposizione/comunicazione non oggettiva, non veritiera, di atti o fatti fantasticamente accaduti (cosa che sta succedendo continuamente, ovunque, nel mondo) allora è necessario un intervento di denuncia nei confronti di quelle persone che continuano a speculare:
- sulla massa ignorante (nel senso che ignora, non si interessa e nel senso che conosce le cose che gli vengono mostrate e le accetta così come sono) manipolando così l'opinione pubblica
- sulle tasche della massa ignorante che compra i giornali, paga il canone, l'adsl...facendo arricchire così gente che fa il suo mestiere in maniera disonesta e ipocrita.
Sta a noi quindi saper reagire, essere critici, dubbiosi, disillusi, non innocenti, attenti, vigili, e vogliosi di non accontentarci sempre e solo di una "verità" (che non esiste e se esistesse sarebbe relativa)!
Frase del giorno: "E' un caso che..."
In stereo: N.E.R.D. - Lap dance
Il tema trattato è "l'attacco terroristico" dell'11/9/2001 ma quello che mi preme ribadire è la preoccupante scarsa oggettività presente nei fatti esposti dai media nei giorni a seguire (salvo rare eccezioni).
"11 Settembre. Quattro anni dopo" è il primo filmato italiano sull'11 Settembre. Anche se non è ancora nella sua versione definitiva (che sarà approntata per fine anno), è già un documento completo (32 min.), in grado di fornire un valido appoggio a chi critica la versione ufficiale dei fatti di quel giorno.
Tutti comprendiamo l'importanza che ha la corretta attribuzione delle responsabilità di quegli attentati, poichè ad essi sono state fatte conseguire guerre che sono costate - e stanno costando - centinaia di migliaia di vite, in diverse parti del mondo.
Avere la certezza di essere circondati da un "terrorismo islamico" incalzante, a questo punto sarebbe quasi una consolazione, per chi si sente corresponsabile - come cittadino che esprime il suo volere attraverso i suoi rappresentanti in parlamento - di quelle guerre e di quelle morti.
Altresì, avere il sospetto che quel terrorismo non sia altro che una creazione dell'occidente stesso, per giustificare quelle guerre (di cui pare avesse, casualmente, un estremo bisogno), rende i sonni leggermente meno sereni.
Purtroppo i dati oggettivi, da chiunque riscontrabili, sembrano indicare la seconda ipotesi come la più probabile, e diventa quindi dovere di ciascuno richiedere a gran voce che la verità ufficiale venga perlomeno passata al vaglio della pubblica opinione.
Questo compito starebbe primariamente ai giornalisti, di stampa e TV, che si sono invece prestati fin troppo docilmente a propagare la versione ufficiale, senza minimamente sottoporla ad un giudizio critico. Nessuno finge di ignorare come tutti i media mainstream siano strettamente controllati, ma questo non toglie che un giornalista abbia l'obbligo morale di non sottoscrivere una notizia che egli non sappia certa, nè tantomeno una notizia che egli sappia probabilmente non vera. Ed a sua volta il giornalista ha l'obbligo di informarsi a fondo, in proprio, ed indipendentemente da quello che gli "racconta" il suo direttore. La pagnotta non è, a nostro avviso, una giustificazione sufficiente di fronte all'enorme responsabilità che questo tipo di scelte comporta, è c'è comunque sempre il condizionale, arma preziosa a disposizione di chi riferisce per conto terzi, che sembra invece del tutto scomparso dalle pagine dei nostri quotidiani.
Se a questo di aggiunge la prematura scomparsa del congiuntivo, bisogna rinoscere che con il solo indicativo è ben difficile non produrre una dittatura dell'informazione.
Di fronte a questa colossale debàcle, storica, umana e professionale, a noi normali cittadini non resta che cercare di utilizzare al meglio la rete, per fare quello che non starebbe certo a noi fare. Ricercare, raccogliere, presentare e diffondere quei dati oggettivi che impongono, come minimo, un forte ripensamento su tutto che ci è stato raccontato finora sull'11 Settembre.
É in questa luce che va interpretato il filmato che presentiamo. Siamo perfettamente coscienti che si tratti di una goccia nell'oceano, ma chi ne ha due da gettare alzi la mano.
Massimo Mazzucco
Niklas Luhmann, uno dei padri della sociologia dice che i media dell'informazione non dicono nè la verità, nè la non verità; semplicemente si limitano a dare informazione.
Ora, aggiungo io, se per informazione intendiamo l'esposizione/comunicazione oggettiva e veritiera di atti o fatti realmente accaduti, attraverso ogni genere di mezzo trasmissivo allora qualcosa non sta funzionando, SE invece intendiamo l'esposizione/comunicazione non oggettiva, non veritiera, di atti o fatti fantasticamente accaduti (cosa che sta succedendo continuamente, ovunque, nel mondo) allora è necessario un intervento di denuncia nei confronti di quelle persone che continuano a speculare:
- sulla massa ignorante (nel senso che ignora, non si interessa e nel senso che conosce le cose che gli vengono mostrate e le accetta così come sono) manipolando così l'opinione pubblica
- sulle tasche della massa ignorante che compra i giornali, paga il canone, l'adsl...facendo arricchire così gente che fa il suo mestiere in maniera disonesta e ipocrita.
Sta a noi quindi saper reagire, essere critici, dubbiosi, disillusi, non innocenti, attenti, vigili, e vogliosi di non accontentarci sempre e solo di una "verità" (che non esiste e se esistesse sarebbe relativa)!
Frase del giorno: "E' un caso che..."
In stereo: N.E.R.D. - Lap dance
A quell'ora nn posso!!!!!!!!
RispondiEliminaFacciamo alle 13:30????????
Fa sapere...se rispondi troppo tardi mandami un sms!!!!!!